Segretario Regionale: Luca Barutta

La grave crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale non garantisce più alla popolazione, anche nella nostra Regione, equità di accesso alle prestazioni sanitarie con pesanti conseguenze sulla salute delle persone e sull’aumento della spesa delle famiglie per la sanità privata.

Le cause sono universalmente note:

- Il costante definanziamento del SSN che perde più di 37 miliardi in 10 anni

- Il tetto di spesa per le assunzioni, fino al 2018 nazionale e recentemente riattivato dalla Regione, per cui negli stessi anni il SSN perde 45.000 dipendenti

- Il taglio brutale dei posti letto ospedalieri. In Italia sempre dal 2009 al 2018 si perdono 80.000 pl, in Veneto si passa da 5,1 pl a 3,7 pl per 1000 abitanti.

A queste si aggiunge:

- La programmazione assolutamente errata del numero delle borse per le scuole di Specialità, che ha bloccato per anni l’accesso alla specializzazione di molti laureati in medicina, a cui ora si associa il preoccupante fenomeno della fuga dei professionisti dal Servizio Pubblico e il subentrare dei medici “a gettone”.

Tutto ciò sta comportando:

Il progressivo impoverimento delle strutture ospedaliere con chiusura o ridotta efficienza di reparti e servizi ,a fronte della costante mancanza di presidi e servizi nel territorio che possano prendere in carico e seguire i pazienti.

La grande carenza di personale medico, infermieristico e delle altre professioni sanitarie, particolarmente evidente nella nostra Regione, sia in ambito ospedaliero che nell’assistenza distrettuale, con difficoltà sempre maggiori anche per accedere agli ambulatori dei Medici di Medicina generale.

La crisi dei Pronto Soccorso, dove è sempre più presente personale medico in forza a cooperative di servizi, creando sperequazioni nel trattamento dei cittadini e tra gli operatori.

L’aumento abnorme dei tempi di attesa per ottenere prestazioni specialistiche necessarie in regime di ricovero o ambulatoriali di tipo preventivo, curativo e riabilitativo, che vengono sempre più indirizzate al privato convenzionato, se non al privato puro.

Motivo per cui più del 20% dei pazienti rinuncia a curarsi.

A fronte di questo scenario, le stime del Governo prevedono una ulteriore diminuzione dell’investimento in Sanità che sarà il 6,2 % del PIL nel 2024.

Il Servizio Sanitario Nazionale è sull’orlo del baratro e sta scivolando, lentamente ma inesorabilmente, da un Servizio Sanitario Nazionale basato sulla tutela di un diritto costituzionale fondamentale, a 21 sistemi sanitari regionali basati sulle regole del libero mercato.

Questi fenomeni sono particolarmente evidenti nei territori periferici della nostra Regione come la Provincia di Belluno dove si assiste ad una “desertificazione” dei Servizi sanitari pubblici, con ospedali sempre più sguarniti di specialisti medici dipendenti, reparti sull’orlo della chiusura o gestiti da gettonisti, servizi territoriali sempre più  risicati e scarsità di medici di medicina generale.

Per protestare contro questa impoverimento progressivo e la carenza sempre più grave di servizi fondamentali come i Pronto Soccorso, i Servizi di Diagnosi e cura in regime di ricovero e ambulatoriale, i servizi di diagnosi e cura del disagio psichico, la medicina di base, i servizi consultoriali, e molti altri, il Coordinamento Veneto dei Comitati in difesa della Sanità Pubblica (COVESAP), Associazioni di Pazienti e dei loro famigliari, Sindacati degli operatori, semplici Cittadini hanno indetto una manifestazione a Belluno il 28 ottobre. L’ANAAO condivide con COVESAP e tutti gli altri Organizzatori le motivazioni di questa protesta e appoggia le rivendicazioni portate avanti, ritenendo come dice lo slogan della Manifestazione che:

LA SANITA’ PUBBLICA NON E’ UN COSTO MA IL MIGLIOR INVESTIMENTO PER IL NOSTRO FUTURO!

Dirigenza Medica
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La busta paga del medico dipendente