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Comunicato ANAAO e CIMO di Verona sui rapporti con l'Università - 27 febbraio 2006

RIGURGITI UNIVERSITARI
Cari Colleghi, in forma congiunta ANAAO e CIMO desiderano portare alla vostra conoscenza alcuni aspetti che riguardano il rapporto con gli Universitari.
L'operazione “Protocollo d'Intesa”, grazie alla ferrea presa di posizione dei medici ospedalieri culminata nella recente assemblea, ha dato parzialmente i suoi frutti, anche con l'aiuto dell'assessore Flavio Tosi e del direttore generale Alberti.
Sono stati infatti tolti alcuni punti per noi “fastidiosi”, come per esempio gli affidamenti delle direzioni di strutture complesse per grazia divina agli universitari, ed è stato in parte ridimensionato il potere del rettore sul direttore generale.
Pur tuttavia, nell'ultima stesura, quella firmata dalle parti (Regione ed Università), alcuni punti sono ancora in contrasto con quanto pattuito, come per esempio l'ipotesi di direzione di dipartimento:…….vedremo nelle commissioni attuative.
Le informazioni in nostro possesso indicano in questo periodo una sottile e pervicace attività degli universitari “che contano” che sarebbero sempre più determinati a voler affermare il loro dominio sui medici ospedalieri (ricordiamo che gli ospedalieri sono circa 660, gli universitari invece circa 180), attraverso operazioni apparentemente innocenti, ma di grande impatto e riflesso sul nostro futuro.
Uno degli obiettivi è quello di strumentalizzare i fondi destinati alla ristrutturazione dell'Ospedale Maggiore di Borgo Trento, adducendo costi eccessivi unilaterali; ma nei fatti è accertato che questo non corrisponde assolutamente alla realtà perché sappiamo che cospicui fondi regionali sono già stati destinati al Policlinico di Borgo Roma.
Inoltre il centro di ricerche di farmacologia clinica, lo sviluppo del programma delle cellule staminali, la recente inaugurazione della bellissima struttura dell'informatica ed il passaggio dei reparti di oncologia medica e malattie infettive dall'Ospedale di Borgo Trento a quello di Borgo Roma, sono eventi che si sono verificati senza che la componente ospedaliera ponesse problemi od ostacoli, ma anzi tenendo conto dell'interesse dell'Azienda Integrata.
Si cerca anche di stornare le naturali allocazioni delle attrezzature di diagnostica (ad es. TAC-PET) da Borgo Trento a Borgo Roma, contro ogni logica, ben sapendo che la struttura più appropriata è quella di Borgo Trento.
Vi è anche il tentativo di strumentalizzare i primariati in virtù di prossimi pensionamenti, proponendo la chiusura di strutture ospedaliere ben funzionanti per accorparle, ridimensionandole, in una unica struttura (naturalmente a direzione universitaria), oppure
invocando la perdita di scuole di specializzazione se non si attribuiscono incarichi di ordinariato ai posti apicali ospedalieri “che interessano”.
Il problema potrebbe essere risolto, superando le rigide logiche legislative, istituendo, in via sperimentale l'Ospedale di Insegnamento, già presente negli altri paesi europei,come partecipazione attiva ed anche direttiva di tutti i medici dell'Azienda Integrata alla formazione dei giovani medici.
A questo proposito siamo fortemente intenzionati e motivati alla ricerca di modelli/provvedimenti legislativi che in via sperimentale possano dare corpo al progetto nella prospettiva non di ricercare una qualche forma di potere, ma la chiave di una reale possibilità di esistenza dell'Azienda Integrata.
L'espansionismo è una cosa che non ci riguarda.
Una forza sottile,ma potente, opera invece in questo senso per far sì che il Rettore spinga il Direttore Generale a dare sostanza alle istanze degli universitari.
Noi di tutto questo siamo informati e vi informeremo: non lasceremo calpestare la nostra professionalità e dignità, né permetteremo di ridurci ad agnelli sacrificali per la crescita ed il potentato di una struttura universitaria che non riesce a capire l'importanza della nascita di un ospedale d'insegnamento nel quale tutti i medici,ospedalieri ed universitari, si integrano nella logica della formazione dei giovani.
L'Università è un valore aggiunto per l'assistenza, se davvero vorrà integrarsi col sistema sanitario nazionale, in termini paritetici, a 360° (non come sta avvenendo ora, ad esempio, nelle proposte delle guardie interdivisionali): diversamente sarà difficile detendere quel clima di conflittualità e diffidenza, da altri e non da noi voluto, che non porta da nessuna parte, soprattutto per l'interesse dei pazienti.
Verona 27.2.2006

Segreteria ANAAO-ASSOMED
Azienda Ospedaliera
Segreteria CIMO
Azienda Ospedaliera