Segretario Regionale: Luca Barutta

Dott. Lorenzo Adami
Segretario Provinciale FIMMG Verona

Dott. Claudio Salvatore, Dott. Vincenzo Scola e Dott. Alberto Ciacciarelli
Fiduciari FIMMG USL 20, 21 e 22

Dott. Giuseppe Greco
Segretario Regionale FIMMG Veneto

Dott. Giovanni Fraccaroli e Dott. Arrigo Battocchia
Responsabili Provinciali CIMO e ANPO Verona

Dott. Valerio Alberti
Direttore Generale Azienda Ospedaliera Verona

Dott. Luciano Flor
Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera Verona

Ing. Ermanno Angonese
Direttore Generale USL 20

Dott. Gianni Tessari
Direttore Sanitario USL 20

Dott. Francesco Noce
Presidente Federazione Regionale Ordini dei Medici del Veneto

Dott. Maurizio Benato
Presidente Ordine dei Medici di Padova

Dott. Ezio Cotrozzi
Presidente Ordine dei Medici di Vicenza

Dott. Pietro Marcello Fazzini
Presidente Ordine dei Medici di Verona

Dott. Umberto Rossa
Presidente Ordine dei Medici di Belluno

Dott. Maurizio Scassola
Presidente Ordine dei Medici di Venezia

Dott. Domenico Stellini
Presidente Ordine dei Medici di Treviso

Padova, 30 gennaio 2006

 

Pregiatissimi Signori,
il problema delle Liste di Attesa e della soddisfazione delle esigenze di salute, più o meno reali, da tempo appassiona il nostro Paese, ma purtroppo non ha trovato finora una soluzione.
L'ansia di salute ed il bisogno di soddisfarla con un eccesso, a volte consumistico, di prestazioni aggravano la situazione.
In queste condizioni l'obiettivo più realistico da porsi è quello di governare, il più possibile, il fenomeno e di contenere i tempi di attesa per tutto ciò che rappresenta “il grande rischio”.
A tal fine diviene strategica una pianificazione ferrea dell'organizzazione sanitaria, nonché la definizione dei ruoli ed il rispetto dei peculiari compiti dei diversi medici coinvolti (di medicina generale, ospedalieri, universitari, ecc.).

In quest'ottica devono essere intese le dichiarazioni del dott. Luciano Biti, Segretario Aziendale ANAAO ASSOMED dell'Azienda Ospedaliera di Verona.
Il suo intervento appassionato è tipico di chi è innamorato del proprio lavoro e dell'ospedale ove esercita, ma è anche l'intervento di chi quotidianamente deve lottare con la solitudine del professionista che si sforza di operare, malgrado le Finanziarie, le logiche economicistiche, le carenze programmatorie ed i tempi, non certi e a volte biblici, della politica.

Sono amare le sue affermazioni, ma purtroppo sostanzialmente reali.

Non è offensivo, infatti, dichiarare che la domanda di prestazioni, spesso improprie, è sproporzionata agli organici, che l'Ospedale di Verona ha un consenso nazionale non ben supportato, a volte, dalla Regione e dall'Azienda e che il rispetto dei ruoli, delle competenze e dei campi di intervento potrebbero meglio arginare, in periodo di crisi, le omissioni altrui.

Cosa c'è di offensivo nell'ammettere, provocatoriamente, che l'alleanza terapeutica, intesa nell'accezione ottimale, oggi è (spesso e nei fatti) utopia per il sovraccarico di lavoro dei medici ospedalieri, per l'esasperazione dei compiti burocratici e per l'abitudine errata dei pazienti di saltare il proprio medico nei casi d'urgenza, o supposta tale, ricorrendo al “miracoloso” ospedale?

Cosa c'è di offensivo nell'affermare che poco si è fatto, da parte di alcuni medici di medicina generale e dei giornali, per correggere tale abitudine dei pazienti, che alla fine arreca danno alla comunità allungando le liste di attesa ed i tempi di intervento in Pronto Soccorso?

Certamente non si fa il bene della Professione trincerandosi in una difesa corporativa della propria area professionale con l'estrapolazione di spezzoni di frasi che assumono un significato diverso al di fuori del contesto in cui sono state originariamente inserite o, peggio ancora, assumendo un atteggiamento indignato ed offeso.

I problemi esposti sono reali e bisogna avere il coraggio di ammetterli ed affrontarli da parte di tutti.
Bene ha fatto il dott. Biti a sollevare con passione questi temi, dal momento che né la Regione né, soprattutto, la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici sembrano aggredirli concretamente.

Quest'ultima, presieduta dal dott. Francesco Noce, ha meritoriamente istituito, nel giugno 2004, una “Commissione di studio sulle liste di attesa”, coordinata dal dott. Giuseppe Greco.
Il merito però finisce qui perché dal giugno 2004 non è stata mai riunita!

L'auspicio è che, in seguito all'intervista del dott. Biti, almeno l'Ordine dei Medici di Verona dedichi attenzione e tempo a questi problemi e che i medici “di buona volontà” delle parti interessate ne discutano senza preconcetti.

Cordiali saluti.

Il Segretario Regionale
Dott. Salvatore Calabrese

PS: per correttezza si allegano copie dell'articolo con l'intervista al dott. Biti e della successiva lettera dei Responsabili della FIMMG di Verona.

 

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