Segretario Regionale: Luca Barutta

(Arv) Venezia, 5 apr. 2018 - “Le dichiarazioni dell'assessore alla sanità Luca Coletto sono incredibili e al limite della presa in giro: mi domando per quanto tempo intenda prendersi ancora gioco del personale medico e dei cittadini".

Il Consigliere regionale Andrea Bassi (Centro Destra Veneto - Autonomia e libertà), tramite una nota, replica duramente sulla questione “dei tagli al tetto di spesa per il personale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, denunciati la scorsa settimana dai rappresentanti sindacali dei medici, in risposta all'assessore Coletto il quale, sui giornali di oggi, ha testualmente dichiarato di ritenere questi tagli impossibili ed incoerenti e di non credere che esistano. Rimango innanzitutto basito - commenta Bassi - perché Coletto dimostra di non essere a conoscenza di dati estrapolati da documenti ufficiali relativi al settore di sua competenza. Io e gli altri colleghi consiglieri abbiamo semplicemente confrontato il decreto n. 1 del 10/01/2017 del Direttore Area Sanità e Sociale dott. Mantoan, che determinava gli obiettivi di costo del personale delle Aziende Sanitarie del Veneto per l'anno 2017 e che assegnava all’AUOI di Verona come tetto di spesa per il personale dipendente la cifra 221.785.000 euro, con il successivo analogo provvedimento per il 2018 (decreto n. 18 del 02/02/2018) che invece assegna all’AUOI di Verona un tetto di 220.828.000 euro: siccome la matematica non è un'opinione, si evince chiaramente che L’AOUI di Verona ha subito una decurtazione netta di 957mila euro”.

“Se poi Coletto stesse tentando di fare lo scaricabarile, dando le colpe al tecnico (il Direttore dell'Area Sanità Dott. Mantoan) che sovrintende al settore di sua competenza politica, gli ricordiamo che nella scala gerarchica l'assessore - conclude il Consigliere regionale - sta un gradino sopra rispetto al vertice burocratico. Si assuma quindi le sue responsabilità e ponga rimedio a questa situazione, diversamente prenderemo atto del fatto che non è a conoscenza di quel che succede (il decreto reca una data di oltre due mesi fa) e che, soprattutto, non è lui al timone della sanità veneta. E a quel punto, dovrebbe trarne le dovute conclusioni”.

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