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L'intersindacale in una nota conferma l'inasprirsi della protesta a fronte delle deludenti risposte della legge di bilancio e dei decreti collegati: niente per le assunzioni necessarie per riportare le condizioni di lavoro ad uno stato umano e ridurre attraverso questa via le liste di attesa; niente per aumentare i livelli retributivi bloccati al 2010 con una perdita economica per ogni dirigente valutabile in 30.000 €; niente per superare il blocco imposto dalla sciagurata legge “Madia” alle risorse accessorie, patrimonio storico irrinunciabile della categoria a garanzia del futuro contrattuale delle giovani generazioni. Leggi il comunicato del 18 dicembre 2018