Segretario Regionale: Luca Barutta

(Arv) Venezia 26 luglio 2018

“Ho presentato oggi una Mozione affinché il Consiglio regionale solleciti il Governo ad attivare contratti a tempo determinato presso gli ‘Ospedali di insegnamento’, per permettere a giovani neolaureati in Medicina di completare la formazione post laurea e colmare così il vuoto che si è creato nel Servizio Sanitario Nazionale”.

Ne dà notizia la consigliera regionale Sonia Brescacin (Gruppo Zaia Presidente), che spiega come “la Mozione trae origine dalla decisione, da parte del Governo, di finanziare, per l’anno accademico 2017/2018, solo 6200 contratti di formazione, a fronte di un bisogno di specialisti stimato dalle Regioni di 8569. Da troppi anni, infatti, si registra ormai uno scostamento tra il numero dei laureati in Medicina e quello di chi riesce effettivamente ad accedere alla formazione specialistica finanziata dallo Stato”.

“Questo – aggiunge la consigliera regionale - non solo comporta una carenza di specialisti necessari al Servizio Sanitario Nazionale (in modo particolare nei settori di Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva, Radioterapia, Ginecologia e Ostetricia, Pediatria e Medicina di emergenza e urgenza), ma anche un carico eccessivo sugli attuali specialisti”.

“Stando ai dati Anaao, il sindacato dei camici bianchi ospedalieri -  continua l’esponente di Zaia Presidente - negli ultimi mesi in Veneto sono stati 51 i medici che si sono dimessi, figure che è sempre più difficile sostituire anche a causa dell’eccessivo carico di lavoro. In base a un’indagine condotta proprio dall’Anaao, inoltre, nonostante le norme sul rispetto dell’orario di lavoro, il 44,7 % dei medici supera il tetto delle ore settimanali, il più delle volte senza un’adeguata remunerazione”.

“E’ quindi necessario intervenire, con proposte concrete circa l’ampliamento della rete formativa, in quella che è diventata una vera e propria emergenza nazionale, vale a dire la formazione dei medici specialisti – conclude Sonia Brescacin -  attraverso l’attivazione di percorsi alternativi di specializzazione dei medici presso le Aziende sanitarie e ospedaliere del Servizio Sanitario Nazionale, attivando così gli ‘Ospedali di insegnamento’”.

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